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El Estadão / Moisés Naím e tradução deAugusto Calil
Nos últimos tempos na Itália tem circulado um antigo vídeo protagonizado por uma bela jovem dizendo coisas não tão belas. Maquiada em estilo anos 90, ela vira para trás, sentada no assento dianteiro de um automóvel, e responde em francês - com sotaque, mas muito correto - perguntas da TV francesa. “Para mim, Mussolini foi um bom político. Tudo o que ele fez, fez pela Itália, e isso é algo que não se encontra nos políticos que tivemos nos últimos cinquenta anos.”
Per contrastare questo fenomeno l’emirato ha sperimentato una soluzione che combina una monarchia tradizionale, un’ampia classe lavoratrice composta di stranieri e una democrazia ostinatamente indipendente. Bisogna vedere se questa ricetta reggera alla transizione energetica.
El Estadão / Moisés Naím e tradução deAugusto Calil
A Colômbia acaba de eleger seu próximo presidente, Gustavo Petro, que, apesar de sua longa carreira política, se apresenta como um forasteiro que vai desalojar do poder as elites que sempre governaram o país. O mesmo foi prometido por Andrés Manuel López Obrador, no México, Gabriel Boric, no Chile, Pedro Castillo, no Peru, Alberto Fernández, na Argentina, e por vários outros presidentes latino-americanos.
El Estadão / Moisés Naím e tradução deAugusto Calil
Tudo já se falou a respeito do fracasso da Cúpula das Américas. Foi a reunião de presidentes mais mal organizada desde que, em 1994, Bill Clinton convocou seus pares do Hemisfério para acordar iniciativas sobre integração econômica e fortalecimento da democracia. Era difícil imaginar uma Cúpula das Américas mais insubstancial em sua concepção ou mais medíocre em sua execução do que as já testemunhadas durante esses 28 anos. Mas Biden e sua equipe conseguiram isso. Para este fracasso, contaram além de tudo, com grande ajuda dos líderes míopes que atualmente governam na América Latina. Esta edição da Cúpula das Américas foi um vergonhoso torneio de desonestidade, hipocrisia e necrofilia política — e transbordou mediocridade burocrática.
La Reppublica /Moisés Naím con traduzione da Fabio Galimberti
Nel decennio passato c’è stata una proliferazione di eventi che hanno cambiato il mondo. Alcuni sono stati talmente eclatanti che era impossibile ignorarli, ma ce ne sono stati anche altri più graduali, che sono passati quasi inosservati. Il più importante fra questi è la crisi mondiale della democrazia. Le democrazie si sono indebolite in tutti i continenti, mentre le dittature sono in grande spolvero e ospitano il 70 per cento della popolazione mondiale, vale a dire 5,4 miliardi di persone. Secondo studi dell’Istituto V-Dem dell’Università di Göteborg, un decennio fa la percentuale di persone che vivevano sotto dittature era attestata al 49 per cento. Era dal 1978 che il numero di Paesi in via di democratizzazione non era così basso.
El Estadão / Moisés Naím e tradução deAugusto Calil
Na década passada, proliferaram eventos que mudaram o mundo. Alguns foram impossíveis de ignorar, mas houve outros, mais graduais, que passaram quase despercebidos. Entre eles, o mais importante: a crise global da democracia.
El Estadão / Moisés Naím e tradução deRenato Prelorentzou
É uma comparação injusta. Antes de discutir as semelhanças entre esses dois, é essencial enfatizar a imensa diferença entre eles: Putin é um genocida, Musk é um inventor genial. O líder russo é responsável pela morte de dezenas de milhares de inocentes assassinados pelos militares que comanda.
Slate /Moisés Naím et traduit par Micha Cziffra et édité par Yann Guillou
Marine Le Pen s'est escrimée à rendre sa candidature «potable» pour les électeurs français plus modérés: cela a fait couler beaucoup d'encre. Mais à écouter la manière dont elle présente les enjeux au cours de la campagne, on se rend vite compte que le populisme demeure au cœur de son approche électorale. La représentation de la fracture fondamentale comme «le peuple contre l'oligarchie» est la pierre angulaire de tout discours populiste, qu'il vienne de la gauche ou de la droite de l'échiquier politique.
La Reppublica /Moisés Naím con traduzione da Luis E. Moriones
Oserà farlo? Vladimir Putin è un sociopatico nichilista per il quale la vita non ha alcun valore e sarebbe disposto a usare armi nucleari contro i suoi nemici? O è piuttosto un abile negoziatore che usa la minaccia nucleare per strappare concessioni ai suoi avversari e che, come ha detto ieri Lavrov, alla fine autorizzerà solo l’uso di armi convenzionali? Sono le domande che tolgono il sonno ai militari, ai diplomatici e alle spie statunitensi e ai loro alleati in questi giorni. E anche alla gente comune.
La Reppublica /Moisés Naím con traduzione da Luis E. Moriones
Oserà farlo? Vladimir Putin è un sociopatico nichilista per il quale la vita non ha alcun valore e sarebbe disposto a usare armi nucleari contro i suoi nemici? O è piuttosto un abile negoziatore che usa la minaccia nucleare per strappare concessioni ai suoi avversari e che, come ha detto ieri Lavrov, alla fine autorizzerà solo l'uso di armi convenzionali? Sono le domande che tolgono il sonno ai militari, ai diplomatici e alle spie statunitensi e ai loro alleati in questi giorni. E anche alla gente comune. Per decenni, la cosiddetta dottrina della distruzione mutua assicurata è servita a dissuadere i leader mondiali che fossero tentati di usare armi nucleari. Il suo uso garantiva la ritorsione con armi simili e quindi la morte di centinaia di milioni di persone e la devastazione di intere città. Non ci sarebbero stati vincitori. Ma ora le cose sembrano essere cambiate.
Il percorso di sviluppo del continente e un processo lento, alimentato da migliaia di imprenditori e dai milioni di piccole decisioni che essi prendono giorno per giorno per dare soluzione a problemi specfic.
La Reppublica /Moisés Naím con traduzione da Luis E. Moriones
All'inizio della sua presidenza, nel 2000, Putin rilasciò una lunga intervista televisiva. Parlò della sua visione del futuro della Russia, condivise ricordi della sua gioventù e riflessioni su ciò che aveva vissuto, compresa una lezione che aveva imparato da un topo. Quando era molto giovane, Putin e i suoi genitori vivevano in un piccolo appartamento in un edificio fatiscente a Leningrado (ora San Pietroburgo) che, tra gli altri problemi, era infestato dai topi. Il giovane Putin li inseguiva con un bastone. "Lì, ricevetti una lezione tanto veloce quanto duratura sul significato dell'espressione "essere messo all'angolo"", disse Putin nell'intervista. E aggiunse: "Una volta vidi un ratto enorme e lo inseguii per tutto il corridoio finché non lo spinsi in un angolo. Non c'erano vie di scampo. Allora, con uno scatto improvviso, quello si scagliò contro di me. Ora era il ratto che inseguiva me. Per fortuna fui un po' più veloce di lui e riuscii a sbattergli la porta sul naso".
El Estadão / Moisés Naím e tradução deGuilhermo Russo
No início de sua presidência, em 2000, Vladimir Putin deu uma longa entrevista na televisão. Ele falou de sua visão para o futuro da Rússia, compartilhou memórias de sua juventude e refletiu sobre o que experimentou e aprendeu. Ele conta, por exemplo, a lição que um rato lhe deu.
La Reppublica /Moisés Naím con traduzione da Fabio Galimberti
Per mesi Vladimir Putin ha detto che non aveva la minima intenzione di invadere l'Ucraina, ma è esattamente quello che ha fatto il 24 febbraio. Da quel momento, le sorprese sono state all'ordine del giorno. Lo stesso Putin è rimasto sorpreso, perché è evidente che le cose non sono andate come si aspettava. Il dittatore ha sopravvalutato l'efficacia delle sue forze armate e sottovalutato quelle ucraine, che hanno opposto una resistenza inaspettata. Un devastante attacco informatico, per esempio, non è ancora avvenuto e l'armata putiniana mostra inattesi segnali di disordine e improvvisazione. Siamo stati sorpresi anche da Volodymyr Zelensky, il presidente che è diventato un esempio mondiale di coraggio e leadership. Anche il popolo ucraino, da parte sua, ha dimostrato con i fatti che cosa significa difendere la patria dalle zampate di un sanguinario dittatore.
Slate /Moisés Naím et traduit par Micha Cziffra et édité par Yann Guillou
Pendant des mois, Vladimir Poutine a répété qu'il n'avait pas l'intention d'envahir l'Ukraine. Mais le 24 février, il l'a fait. Depuis, les surprises se succèdent.
Poutine s'est lui-même laissé surprendre. Il est évident que tout ne s'est pas passé comme il l'avait prévu. Le dictateur a surestimé l'efficacité de ses forces armées et sous-estimé celle de la défense ukrainienne. À l'heure où j'écris ces lignes, les Russes n'ont pas encore lancé de cyberattaque dévastatrice, par exemple. Quant à la marine de Poutine, elle montre des signes inattendus de désordre et d'improvisation.
El Estadão / Moisés Naím e tradução deGuilhermo Russo
Durante meses, Vladimir Putin disse que não tinha nenhuma intenção de invadir a Ucrânia, mas em 24 de fevereiro fez exatamente isso. Desde então, surpresas tornaram-se a norma. O próprio Putin foi surpreendido, já que é óbvio que as coisas não saíram conforme ele antecipava. O ditador superestimou a eficácia de suas Forças Armadas e subestimou as da Ucrânia, que ofereceram uma inesperada resistência. Um devastador ataque cibernético, por exemplo, ainda não se produziu, e a Marinha de Putin dá inesperados sinais de desordem e improvisação.
Slate /Moisés Naím et traduit par Micha Cziffra et édité par Hélène Pagesy
Depuis quelques semaines, les manœuvres des troupes russes près de l'Ukraine accaparent l'attention de la communauté internationale. Dans le même temps, l'Agence américaine d'observation océanique et atmosphérique a publié un rapport d'une importance capitale dont la principale conclusion est la suivante: ces trente prochaines années, la montée des eaux sur les côtes américaines sera équivalente à celle qui a eu lieu sur l'ensemble du XXe siècle.
El Estadão / Moisés Naím e tradução deGuilhermo Russo
Rolls Royce é um dos carros mais caros do mundo. Disso sabemos. Não tão conhecido é que, no ano passado, foram vendidas mais unidades do que nunca. Concretamente, 49% mais Rolls Royces do que no ano anterior, quebrando, desta maneira, os recordes de vendas da companhia fundada em 1906. Mas esta empresa automotiva não foi a única que teve um ano extraordinário. A Ferrari também informa que em 2021 teve lucros sem precedentes.
La Reppublica /Moisés Naím con traduzione da Fabio Galimberti
La proliferazione di autocrati innamorati delle elezioni presidenziali è un fenomeno politico sorprendente. Non significa che i dittatori amino le elezioni libere e imparziali, quelle in cui potrebbero anche perdere, questo no. Quello che piace agli autocrati è il vago aroma democratico che ti conferisce un'elezione popolare (purché la vittoria sia garantita, ovviamente). E la cosa strana è che, nonostante la gente, dentro e fuori del Paese, sappia che l'elezione è una farsa, gli autocrati continuano ad allestire questo teatro elettorale che simula un voto democratico.