Inghilterra, il costo della manipolazione
Andrea G
La Reppublica / Moisés Naím con traduzione da Luis E. Moriones
Alla fine di ogni anno, dal 2003, il dizionario americano Merriam Webster annuncia la parola inglese dell’anno. Secondo l’autorevole dizionario, la parola più ricercata su Internet nel 2022 è stata gaslighting. Peter Sokolowski, redattore del dizionario, ha dichiarato all’agenzia di stampa Associated Press che quest’anno le ricerche della parola sono aumentate del 1742 per cento rispetto all’anno precedente ed è stata ogni giorno tra le 50 parole più cercate.Gaslighting è un termine colloquiale con cui ci si riferisce ai trucchi usati per far dubitare una persona della sua realtà e mettere in dubbio ciò che sente, crede e fa. Lo scopo è indebolire psicologicamente la vittima per influenzarne le percezioni, il comportamento e le decisioni.
Questa idea è stata originariamente utilizzata in un’opera teatrale che debuttò nel 1938 a Londra e a New York e fui poi portata sul grande schermo nel 1940 e nel 1944. Il film,<CF2002> Gas Light</CF>, racconta la storia di una coppia in cui, per appropriarsi del suo denaro, il marito manipola la moglie fino a farle credere di essere impazzita. Tra gli altri trucchi, il marito aveva installato un sistema per far sì che le luci a gas della casa si accendessero e spegnessero quando sua moglie si trovava da sola.
Bugie continue, contraddizioni, confusioni, scetticismo sulla validità di verità prima indiscusse e loro sostituzione con false narrazioni, attacco all’autostima della vittima e stimolo delle sue insicurezze, occultamento di informazioni e uso costante di falsità sono solo alcune delle tattiche utilizzate dai manipolatori.
Il termine era caduto in disuso e solo a metà degli anni Novanta è tornato in uso con una certa frequenza da parte di psicologi e psichiatri, ma l’aumento esplosivo della frequenza con cui la parola viene oggi cercata su Internet non proviene da questi campi, bensì dalla politica, dove le tattiche di gaslighting vengono sempre più utilizzate per plasmare ciò che un’intera società crede. Infatti, gaslight è strettamente correlata a un’altra parola che nel 2016 fu selezionata dal Cambridge Dictionary come parola dell’anno: post-truth, ovvero la propensione ad accettare un’idea come vera sulla base delle emozioni piuttosto che dei fatti. Negli ultimi anni abbiamo visto come, in molti Paesi diversi, l’opinione pubblica sia influenzata da leader e gruppi che ignorano i dati, le prove e persino la logica.
Un esempio drammatico di gaslighting e post-verità è la Brexit. I suoi promotori hanno fatto un uso intensivo dei trucchi del gaslighting e sono riusciti a creare una matrice di opinione pubblica dominata dalla post-verità. È noto che quando al ministro Michael Gove, uno dei leader della Brexit, venne chiesto che cosa pensasse di uno studio di autorevoli esperti che mostrava quanto sarebbe stato disastroso per il Regno Unito rompere i legami con l’Europa, la sua reazione fu: «Penso che la gente in questo Paese sia stufa degli esperti».
I tentativi di influenzare le opinioni e il comportamento di una società o di una parte di essa sono, ovviamente, molto antichi e la propaganda è sempre stata uno strumento indispensabile nelle competizioni politiche. Al giorno d’oggi, tuttavia, la propaganda, la post-verità, la diffusione su larga scala di menzogne e il gaslighting hanno acquisito una potenza e una tossicità senza precedenti.
Le nuove tecnologie dell’informazione consentono a individui e gruppi di occupare il centro della scena in modi che in precedenza erano disponibili solo per i governi, i partiti o le aziende, e abbiamo già visto le manifestazioni più nefaste dell’uso dei social media per approfondire le divisioni, diffondere bugie e fomentare il caos.
Urge, dunque, proteggere le società dall’uso malsano di queste nuove piattaforme; a tal fine, è prioritario imporre costi e conseguenze agli aggressori digitali e a coloro che ne favoriscono il comportamento inaccettabile.
È incoraggiante, ad esempio, vedere come i tribunali statunitensi abbiano imposto sanzioni miliardarie a un personaggio mostruoso come Alex Jones, condannato per diffamazione nei confronti delle famiglie dei bambini uccisi nel massacro della scuola elementare di Sandy Hook.
Allo stesso modo, è in corso un’importante causa intentata dall’azienda Dominion Voting Systems contro Fox News che, secondo Dominion, si dedicò per giorni a mentire sull’affidabilità dei suoi sistemi di voto, causandole ingenti danni.
Anche Donald Trump comincia per la prima volta a pagare i costi politici per il suo tentativo di applicare il gaslighting nei confronti dell’intera società con le sue bugie sui brogli elettorali, che lo hanno portato persino a chiedere la sospensione della Costituzione. Solo imponendo alti costi monetari, legali e di reputazione la società potrà essere difesa dal gaslighting collettivo.
Traduzione di Luis E. Moriones